FIERA DI SAN MARTINO

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Una Fiera a intermittenza

La Fiera di San Martino 2015 avrà un calendario particolare, causato dal fatto che il giorno di San Martino, l’11 novembre, cade di mercoledì. (Per curiosità: accade ogni 5/6 anni).
La Fiera di quest’anno dura da sabato 7 a mercoledì 11, ma le tradizionali bancarelle sono presenti solo tre giorni: il 7, l’8 e l’11 novembre. Lunedì 9 e martedì 10 le strade del centro saranno libere e percorribili.
Restano attive le Piazze (più Via Cavallotti e un lato di Via De Bosis) che ospitano i Punti Ristoro, i Prodotti Tipici ed i Settori Specializzati. In questi due giorni sarà più facile girare, guardare, assaggiare ed acquistare, soprattutto per chi non ama la folla. Queste zone apriranno al pubblico per l’Anteprima della Fiera alle 18 di venerdì 6.
Il Luna Park funzionerà dal pomeriggio del 30 ottobre all’11 novembre.
Una Fiera intermittente, dunque, ma tutta da godere. Buona Fiera a tutti!

Il Menu della Fiera

Le cronache dell’800 raccontano che, già allora, la Fiera di San Martino era una sorta di Paese di Cuccagna: cibi e vino in gran quantità, per un banchetto aperto a tutti, in strada e nelle tante osterie. Questa tradizione continua anche oggi: ricco e vario, infatti, si presenta il “menu” della Fiera 2005. La vera regina della festa è la piadina, con salsiccia e cipolla. C’è un po’ in ogni dove; in particolare in Piazza Marconi, all’Osteria di San Martino, ma anche in Piazza Ganganelli e nelle vie.
Per il resto dappertutto si trova di che saziare ogni sfizio ed appetito. Qui, per mancanza di spazio, vi segnaliamo solo le novità di quest’anno. In Piazza Ganganelli, sono da provare: le golosità ai funghi e tartufi di Villa Labor di Pugliano; la mora romagnola al barbecue di Made for Barbecue di Rimini; i vini firmati da Tonino Guerra abbinati ad assaggi di pesce proposti dai sommelier dell’ASPI. Nella Corte del Comune c’è il Food Truck: cibi di strada somministrati su Ape: un’idea giovane, proposta da operatori giovani, dedicata (soprattutto) ai giovani: pesce, fritture, etnico etiopico, vegan, birra e allegria... All’Arena del Campo della Fiera, il Toscano griglia carni di qualità, accompagnate da varie specialità toscane.
Su per Via De Bosis, dopo le caldarroste, buone e solidali, s’incontrano: i piatti di pesce di A Marina, le gustose tigelle e le crescentine dell’Appennino Modenese, i cibi di strada dei Balcani di Ardi, lo stinco e il gulasch di Polonia Grill. Da non perdere fritti vari in cartoccio, cibi di strada vegani, arrosticini abruzzesi e birra artigianale. Saltando in Piazza Marini, prima o dopo qualche ghiotto acquisto alla Casa dell’Autunno, ci sta bene un cartoccio di funghi fritti della Valle del Savio o le dolci gauffres. Finiamo il giro delle novità con l’Osteria Il Scartosso, vicino ai trattori dell’Agricola, che prepara specialità friulane, per appetiti robusti e contadini.
Ma tutta la Fiera riserva bontà per tutti i gusti: la tradizione romagnola incontra piatti di altre regioni e nazioni, all’insegna del gusto, dell’allegria e della convivialità. E per concludere? Niente di meglio di castagne e cagnina! Un morso, un sorso e si ritorna indietro nel tempo. Effetti ed affetti magici del mangiare in Fiera.

I Cantastorie e la Guerra

San Martino è la Fiera delle tradizioni e la Sagra Nazionale dei Cantastorie è una di quelle tradizioni che dura nel tempo e attira un pubblico vario e curioso.
Questa è la 47a edizione, 30a per Santarcangelo. I cantastorie, con le loro esibizioni semplici ed immediate, i loro racconti ingenui o impegnati, i loro strumenti curiosi e accattivanti, ci riportano agli spettacoli di strada di un tempo, quando la TV non aveva schiavizzato (e un po’ rimbambito) la nostra fantasia.
L’edizione di quest’anno è dedicata a Giuliano Piazza, il cantastorie figlio d’arte, da poco scomparso. Giuliano era un valente fisarmonicista ed un grande intrattenitore, che divertiva gli spettatori con le sue zirudele popolari. Tra le sue varie attività c’era anche quella di editore di spartiti musicali e di libri, tra cui il mitico ‘Lunario Bolognese’. Alcuni materiali da lui prodotti sono esposti dal figlio Marco durante la Sagra, a lato del palco. Alla sua famiglia la Fiera ed il Comune donano una targa di riconoscimento per la lunga attività artistica. Due cantastorie emiliani, Gianni Molinari e Federico Berti, presentano un tributo musicale a Giuliano Piazza, con alcuni brani del suo repertorio.
La Sagra di quest’anno, inoltre, celebra un gradito ritorno: dopo cinque anni, ritorna Franco Trincale, siciliano d’origine, milanese d’adozione, sempre attento a criticare in forma comica tutte le magagne della nostra società e della politica. Un’esibizione da non perdere. Ci sono anche Luigi Monari da Nonantola, con canzoni comiche in dialetto, e Felice Pantone, con l’organetto di Barberia ed il suo stile sincopato. Infine, dalla valli bergamasche, ecco Sandra Boninelli, alla chitarra, accompagnata dalla fisarmonica del sardo Salvatore Panu.
Questo duo è anche protagonista dell’anteprima della Sagra: martedì 10 alle 21, sempre nello spazio eventi in Piazza Ganganelli, propone un recital dedicato alla Grande Guerra: “Ò sentito sparà il cannone”. Non è certo un’apologia bellica, ma un racconto, insieme dolente ed ironico, di quell’evento epico come è tramandato nei canti e nei ricordi del popolo che quella guerra ha subito.
La Sagra è organizzata in collaborazione con l’AICA - Lorenzo De Antiquis e la rivista on line Il Cantastorie, con il contributo della Banca Malatestiana.

Cent’anni di Liscio

Il 2 novembre 2015 moriva Carlo Brighi, violinista e compositore, creatore della musica da ballo romagnola, conosciuta nel mondo come Liscio. Era chiamato ‘Zaclèn’, cioè ‘anatroccolo’ per la sua andatura dinoccolata. Nella seconda metà dell’800 mise insieme un’orchestrina con cui si esibiva nei locali, nelle feste e nelle Fiere, suonando le musiche da lui composte. Anche a Santarcangelo, durante le Fiere si ballava, e tanto, come narrano le cronache del tempo.
La Fiera di San Martino vuole ricordare questa figura di artista popolare, protagonista di un fenomeno inedito: la fusione della musica da ballo della tradizione contadina con le nuove danze di coppia provenienti dall’Austria. Le sue composizioni (più di 800!), datate tra il 1887 e il 1903, mescolano il ballo saltato delle aie con il valzer dei saloni viennesi e sono oggi considerate il nucleo originario che ha ispirato il moderno ballo liscio.
Due gli appuntamenti in programma. Giovedì 5 novembre, alla ore 21, alla Biblioteca A. Baldini, il prof. Franco Dell’Amore, musicologo ed esperto di musica popolare, terrà una conferenza dal titolo: “Taca Zaclèn. Le origini della musica da ballo romagnola”. Sarà un omaggio a Carlo Brighi, a 100 anni dalla sua scomparsa. Le sue musiche si potranno ascoltare dal vivo sabato 7 novembre alle 21, nell’Area Eventi in Piazza Ganganelli. Suonerà la Piccola Orchestra Zaclèn, una formazione di cinque musicisti del ravennate: Davide e Simone Castiglia al violino, Massimiliano Rossi al clarino in do, Federico Martoro alla chitarra e Roberto Bartoli al contrabbasso. Il liscio di una volta: poco rumore, grande ritmo e molta poesia. Un salto nelle fiere di fine ‘800.

Palio della Piada e Cappelletti

Torna il Palio della Piada, giunto alla 18a Edizione. La simpatica iniziativa è nata con lo scopo di mantenere viva la tradizione di questo autentico gioiello della gastronomica romagnola. La gara perciò è l’occasione per riscoprire questa tipicità locale che cambia ingredienti, sapore e spessore, di paese in paese, di casa in casa. Quest’anno il Palio è preceduto da una selezione che coinvolge quattro o cinque frazioni, i cui vincitori vengono a concorrere per un premio speciale. Ma il Palio è aperto anche ai giovani: sono loro infatti l’anello di trasmissione verso il futuro di quest’arte semplice e buona. Un artistico piatto di ceramica è il premio per il vincitore assoluto. Altra novità di questa edizione: il premio alla carriera ad un piadaiolo storico.
Il Palio è organizzato dalla Pro Loco, con la collaborazione della Fiera di San Martino e della Banca Malatestiana. Per informazioni e prenotazioni (aperte fino al 7/11) rivolgersi alla Pro Loco, aperta tutti i giorni - iat@comune.santarcangelo.rn.it - tel. 0541/624270. L’appuntamento è per domenica 8 novembre in Piazza Ganganelli, dalle ore 14, allo Stand degli eventi, attrezzato per l’occasione come una grande cucina.
Nello stesso spazio, domenica mattina alle 10, la Pro Loco propone uno straordinario show cooking: “Un spetècal ad caplétt”. L’azdora Germana Borgini tiene una gustosissima dimostrazione su come si preparano i veri cappelletti romagnoli. Ingredienti, impasto, stesura, ripieni, confezione, cottura, insomma, tutto quel che serve per fare la minestra più amata nella stagione fredda. Al termine, solo per gli allievi più meritevoli, una piccola degustazione.

Il Museo in Piazza ed al Museo

Il Museo Etnografico degli Costumi di Romagna è il baule della memoria di Santarcangelo e del territorio. In Piazza Ganganelli trovate il suo stand, vicino alla Banca, dove non si vendono cose, come nelle bancarelle, ma si vivono ricordi, immagini ed emozioni, capaci di rinforzare l’identità romagnola. Il Museo in Piazza propone Il mondo delle Osterie a Santarcangelo, con oggetti, fotografie, testimonianze. Sarà attivo dalle 10 alle 22, nei giorni 7, 8 e 11 novembre; dalle 16 alle 21, il 9 e 10. Le Osterie, soprattutto durante le Fiere, erano i luoghi deputati del divertimento e dell’aggregazione, dello sperpero e dell’abbondanza, del cibo e del vino in una sorta di Paese di Cuccagna.
Domenica 8, alle 16 il Museo Etnografico invita tutti a “Ragiunèda tè museo”, una speciale visita guidata con incursioni in dialetto. Animeranno la visita i poeti: Germana Borgini, Gilberto Bugli, Dauro Pazzini, Stefano Stargiotti e Annalisa Teodorani. Si finisce con ciambella, cagnina e poesie per tutti.

Il Bracciale e le Fiere

Per animare le Fiere, un tempo, non c’erano molte attrazioni, a parte il ballo e qualche saltimbanco. Il vero spettacolo erano gl’incontri di Pallone a Bracciale, allo Sferisterio, che richiamavano folle incredibili. Le squadre, di tre elementi, non erano fisse ma venivano composte di volta in volta da impresari che ingaggiavano i migliori giocatori con compensi anche molto sostanziosi. Il vero guadagno degli organizzatori era basato sulle scommesse che piovevano dagli spettatori di ogni ceto. Si scommetteva su tutto: punti, partite, giocatori. Non di rado nascevano accese discussioni e persino risse. Durante il Risorgimento, gli Sferisteri erano punti di ritrovo per i sovversivi che, durante le partite, potevano cospirare alla luce del sole. Per questo il gioco del Bracciale era visto con grande sospetto dalle autorità. I diari ottocenteschi raccontano di grandi sfide tra atleti santarcangiolesi e atleti riminesi; spesso i locali prevalevano sugli ospiti, con grande tripudio del pubblico.
Per ricordare questi momenti di gloria, l’Associazione del Pallone a Bracciale di Mondolfo ripropone una sfida, domenica 8 dalle 10 del mattino sino al primo imbrunire, in quel luogo strano ed affascinante che è lo Sferisterio di Santarcangelo.

Per i Bambini

La Fiera fa tornare tutti un po’ bambini. Con le sue atmosfere di una volta, suscita ricordi infantili. Per questo, la Fiera dedica alcune iniziative proprio ai più poiccoli. Si inizia martedì 3 novembre, al pomeriggio, con la Festa del Bambino al Luna Park. Centinaia di bambini e ragazzi dai 4 ai 13 anni si trovano al Luna Park, stimolati dai biglietti agevolati, per sperimentare vecchie e nuove attrazioni. La Festa è organizzata dalla Fiera in collaborazione con gli operatori dello spettacolo viaggiante.
Mercoledì 4 novembre, anniversario della firma che ha sancito la fine della Guerra per l’Italia, al Musas i bambini sono invitati al laboratorio “Firma la pace!”, per creare insieme un arcobaleno di pace. L’età consigliata è dai 4 ai 10 anni; per prenotare 0541.624703.
Dal 7 all’11, nel Piazzale Francolini, vicino ai trattori, nuovi e vecchi, Riccardo Domeniconi mette in mostra il meglio dei suoi minitrattori radiocomandati: sembrano giocattoli ma sono veri gioielli di tecnica e creatività.
Il 7 e l’8 novembre, davanti alla Pro Loco, la Fiera ospita un personaggio curioso, un napoletano verace, un animatore giocherellone. È Bruno Senese con A Puteca d’e Pazzielle, vale a dire la Bottega dei Giocattoli, con giochi di legno autoprodotti, per piccoli e grandi. Il piacere del gioco semplice e intelligente.
Lunedì 9 alle 16.15, appuntamento per bambini e adulti in Piazza Ganganelli: la Compagnia della Ghironda presenta lo spettacolo di burattini “Badàr e il bosco magico”: è la storia di una foresta incantata salvata dagli alberi e da una piccola scimmia. Avventuroso, romantico e molto ecologico.

Un matrimonio del gusto

La Biblioteca ed i suoi Amici

La Biblioteca Comunale Antonio Baldini non è solo una grande casa dei libri, ma anche una fucina di idee e d’incontri; un luogo dove la gente, tanta gente, prova emozioni, scopre mondi nuovi, promuove una cultura partecipata. Tra i vari gruppi d’interesse che fanno capo alla Casa della Cultura il gruppo ABS - Amici della Biblioteca di Santarcangelo è direttamente presente in Fiera con “I libri già letti”, un mercatino di libri usati. Questi libri sono stati donati alla Biblioteca e vengono messi in vendita per raccogliere fondi da destinare ad iniziative culturali, come l’acquisto di una Casina della Lettura per i bambini che frequentano la Biblioteca. Il Mercatino sarà allestito presso il gazebo comunale in Piazza Ganganelli, sabato 7 (dalle 14 alle 18.30); domenica 8 (dalle 9 alle 19); mercoledì 11 (dalle 14 alle 18.30). Conviene sempre passare a dare un’occhiata: spesso si trova qualche libro interessante a poco prezzo. Il gruppo ABS cerca nuovi aderenti per sostenere la cultura nella nostra Città.

I BUS NAVETTA GRATUITI

Anche quest’anno, la Fiera di San Martino organizza il servizio di Bus Navetta per arrivare in Centro comodamente, lasciando l’auto fuori dal centro, lontano dal traffico.

Come in passato, sono due le linee di Bus Navetta, con parcheggio e trasporto gratuiti.

Il primo Bus Navetta collega la Zona Artigianale (Via della Quercia) con il centro città (Via Pedrignone). Il servizio funziona sabato 7/11 dalle ore 14.00 alle 20.00 e domenica 8/11, dalle ore 09.00 alle 20.00. La frequenza è di 6/8 minuti. Il tragitto è breve: dura dai 6 agli 8 minuti.

La seconda linea parte davanti al Cimitero per arrivare poco prima della rotonda della COOP. Il servizio funziona solo domenica 8/11, dalle ore 09.00 alle 19.00. La frequenza è di 7/9 minuti. Anche questo tragitto è molto breve: dura circa 4 minuti.

I TRASPORTI PUBBLICI

Per la Fiera, il Capolinea della linea 9 viene spostato:

- venerdì 6 novembre, in Via Pascoli, a lato della Biblioteca;
- sabato 7, domenica 8 e mercoledì 11 novembre: alla Stazione FFSS; la fermata più vicina al centro è in Via Emilia - Braschi, vicino all’incrocio con Via Mazzini;

Anche le fermate delle altre Linee, che di norma passano in Centro, per la Fiera sono spostate:

- venerdì 6 novembre, in Via Pascoli, a lato della Biblioteca;
- sabato 7, domenica 8 e mercoledì 11 novembre: sulla Via Braschi/Emilia, vicino all’incrocio con Via Mazzini.

Lunedì 9 e martedì 10 novembre, per tutte le linee, capolinea e percorso tornano ad essere normali.